mercoledì 17 febbraio 2010

Alle volte la poca voglia di fare...

Oserei dire che buona parte della pletora di blog che scorrazzano per la rete è dato dalla poca voglia di fare le cose che dovremmo fare.

Che ne so? Lavorare. Studiare. Fare telefonate che sappiamo di dover fare, ma ci caga il cazzo passare una decina di minuti attaccati al telefono a sentirsi dire cose o a spiegare fatti palesi a tutti tranne all'interlocutore.

Nonostante tutte queste attività noiose possano nascondere qualche simpatica sorpresa, ecco che la gente, tra cui mi infilo anch'io talvolta, perennemente insoddisfatta della condizione momentanea e piena di aspettative per il futuro, per un altro luogo, per migliori circostanze (minchia se l'ho fatto... non so più nemmeno quante volte...), finisce sul proprio blog[da pronunciarsi con una nota di disgusto] a lamentarsi, a gioire dell'ipoteca che hanno messo sulla propria felicità o altre cazzate.

Ora il fatto è: cazzo rompi i coglioni al mondo? E sia ben chiaro che la domanda è posta a me stesso medesimo.
Perchè sono sicuro che molti là fuori sanno esattamente perchè bloggano.
Alcuni saranno abbastanza onesti da ammettere che si fa per buttare del tempo. Altri si aggrapperanno a minchiate tipo condivisione del sapere, vetrine virtuali per le menti eccellenti, lasciate nell'ombra altrimenti (notare: rima e assonanza... mica da tutti), letteratura 2.0, libertà di pensiero e parola. Se dovessi definire con un numero quanto credo a questa roba, penso userei un intero elevato alla meno qualcosa. Anche io fossi una specie di Salinger(r.i.p.) o voi i novelli Baricco(che lo so quanto vi piace, romanticoni incalliti che non siete altro...) non contiamo un cazzo finchè non veniamo inseriti nelle categorie culturali togate e riconosciute.

In certi casi masturbazione non è proprio la parola giusta, ma è la prima che mi viene in mente.

Bene o male ci stiamo tutti vomitando addosso sperando che qualcuno ci regga la fronte e sposti i capelli.

Comunque la voglia di fare è ai minimi in tutti i campi per me oggi, nonostante abbia tentato di riattivarmi con commissioni nel modo reale, eccomi qui a rompere i coglioni a voi e a buttare carbone nella grande caldaia del disgusto per me stesso.

Prossimamente posterò alcune cose che ho già postato su Facebook e che sono state bellamente ignorate, quindi mi sembrava giusto farle passare sotto silenzio anche qui.
E se vi state ponendo la domanda: "è un'affermazione o una minaccia?", risponderò citando uno dei miei comici preferiti: "la seconda che hai detto".


As Your Life In Hell

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