giovedì 25 febbraio 2010

Guida per riconoscere i tuoi despoti.

--Messaggio alla nazione--

Perché anch’io ogni tanto ho un rigurgito di patriottismo. Tranquilli. Faccio la mia vomitella e poi passa.

Ci sono alcune persone che, vuoi o non vuoi, una mentalità democratica proprio non ce l’hanno. Si tratta di persone che hanno l’animo del despota, del dittatore, del duce, del kaiser, del furer... scegliete voi il termine che preferite. E’ un problema genetico penso, però possono essere limitati. Un po’ come i bambini “speciali”, che vanno tenuti sott’occhio perché non si infilino i pastelli nel naso, questi bisogna controllarli che non infilino a voi un pastello nel culo. Nel caso foste di quelli a cui piace, immaginatevi il tacco di un anfibio sui vostri denti. Se vi piace pure quello, mi dicono che l’Iran è bellissimo in questa stagione.

Vi avviso: andrò un po’a cazzo di cane, senza un percorso preciso. Quindi allacciate le cinture, chiudete il tavolino e mettete lo schienale in posizione verticale.

  1. Il dittatore standard avrà un simbolo. Qualcosa dietro cui schierarsi e da usare come etichetta per ministeri, carta intestata, spillette e divise, quindi per estensione persone, per divorare la loro identità e rimpiazzarla con la propria. Probabilmente sarà qualcosa di semplice, immediato, scelto da lui in persona e che lo identifichi in maniera inequivocabile. Farà di questo simbolo oggetto di culto e adorazione, in maniera che, per traslato, sia egli stesso ad essere adorato. Esempio lampante: la svastica, derivata da un simbolo benaugurale induista, scelta da Hitler in persona trai molti simboli delle dottrine ariosofiche, con quei colori magnifici ed essenziali. Direte: non era mica sua. Ma se scrivo qualcosa, le lettere mica le invento, però la scritta l’ho fatta io.
  2. A tal proposito Hitler mi ricorda che all’80% il dittatore potenziale sarà un artista frustrato, qualsiasi sia la sua arte, perché non riesce ad integrarsi nelle categorie culturali togate. Quindi occhio ai sedicenti pittori, poeti, scrittori, scultori, vasai, intagliatori di saponette e quant’altro. Mussolini era uno scribacchino, Hitler un imbrattatele, vedete un po’ voi...
  3. Sarà una persona che riscuote grande successo. Uno che ai giorni nostri avrebbe una valanga di amici su Facebook o altro social network a vostra scelta. Uno di quelli che tutti ammirano come essere umano e che è gentile con la segretaria al lavoro, ama i cani e stronzate simili...
  4. Ad aumentare l’ammirazione ci sarà il fatto che avrà un opinione su qualsiasi argomento voi tiriate in ballo, sicuramente verrà enunciata con pertinenza linguistica e sembrerà una gran figata sulle prime. Tuttavia ad un’analisi più approfondita si noterà che la suddetta opinione è frutto di citazioni raffazzonate, un vago buon senso, e tanti luoghi comuni, ovviamente condivisibili in linea di principio.
  5. Tra le persone che lo ammirano si sceglierà alcuni che gli facciano da entourage. Si struttureranno come gruppo di pari, molto democratico, aperto alle influenze esterne. All’inizio. Poi si creeranno giochi di potere interni, volti a far emergere quello o quell'altro (Notte dei Lunghi Coltelli docet), e contemporaneamente si chiuderanno in se stessi per proteggere una fantomatica identità.
  6. L’ideologia, del Pinochet della domenica (ma anche degli altri giorni della settimana) e del suo allegro gruppo di amichetti, sarà sicuramente condivisibile sui principi di base. E’ il segreto del populismo. Partirà da un senso di disagio per i tempi contemporanei, che va bene sempre. Magari si riferirà a tradizioni politiche già affermate e condivise, oppure anche a movimenti artistici e letterari, anche a singoli scrittori, che esaltino valori positivi come la libertà dell’individuo, delle sue scelte e del suo pensiero. Si proporrà come potenziale stimolatore di coscienze critiche e pensieri nuovi, magari anche direttamente uomini nuovi. Peccato che dopo poco i pensieri nuovi che conteranno qualcosa saranno i suoi e basta, a ‘fanculo gli altri... Ma mica per cattiveria, che pensate? E’ solo che bisogna mantenere un certo rigore morale,una certa integrità di intenti, mica possiamo stare ad ascoltare chiunque. Intanto perché magari gli altri potrebbero anche avere ragione, poi perché certe idee sono sbagliate a prescindere. Per fortuna che c’è chi fa decision making per noi...
  7. Per diffondere l’ideologia si servirà del mezzo di comunicazione del momento, probabilmente il più fico del momento. Sarà un medium che è connotato da dinamismo, facile accesso e rapidità, in conformità al tempo a lui contemporaneo, e sarà un esperto di quel campo. Infatti, come il buon pelatone, che prima di far arrivare i treni in orario si era dedicato ad aprire e/o collaborare con numerose testate, il nostro futuro Silla avrà sulla schiena molta esperienza a riguardo del mezzo di comunicazione prescelto.
  8. Oh già… Silla apre il capitolo sulla follia. Infatti il nostro sarà un paranoico maniaco del controllo. Per stare “bene” accentrerà qualsiasi decisione e creerà una rete di monitoraggio di ogni campo dell’esistente che a suo dire potrebbero costituire una minaccia. Passo successivo usare quelle informazioni per distruggere/eliminare/evaporare/obliterare magari un paio di poveri cristi che non gliene fregava neanche granchè di lui. Ma sicuramente nella sua mente essi tramavano nell’ombra, cospirando direttamente contro la sua persona.
  9. Ecco, la sua persona… Esattamente il centro dei suoi pensieri e della sua stima. Egli considera ciò che esce dai suoi stessi orifizi come oggetti degni, se non di culto, almeno di una bella cornice, siano essi merda o parole non cambia. Nessuno è autorizzato a non pensare a lui. Se non pensi bene, allora per forza pensi male. E se pensi bene, probabilmente non lo fai nel modo giusto.

Ecco ora vorrei lasciarvi con la raccomandazione di tenere controllato chiunque rientri nel profilo, nel caso complimentatevi con lui per la bravura nel campo artistico da lui scelto, perché se Hitler avesse avuto un premio qualsiasi, mi sa che la Polonia in primis avrebbe ringraziato.

C’è da dire pure che non ci sono troppe teste pensanti in giro e se ci sono non passano di certo qui. Comunque per le zucche vuote o svuotate che gradiscono un altro piacevole giro di dittatura in Italia o (perché limitarsi?) anche in tutto il mondo:

Con la presente guida potrete riconoscere il vostro uomo!
Colui che potrà dirvi con sicurezza cosa fare e quando farla!
Cosa dire e cosa pensare mentre lo state dicendo!

Solo una cosa.
Se scegliete qualcuno per appoggiarlo e farne il nostro leader, vedete che sia almeno carino. Vorrei una foto per la quale non dover trattenere i conati quando reciteremo il giuramento alla mattina appena arrivati al lavoro.

Grazie.


As Your Life In Hell

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