sabato 20 febbraio 2010

Umani.

Ancora una volta la poesia e le fotografia, l'arte in genere, mi ricorda che ci sono degli esseri umani dietro.
Non saranno perfetti, ma capisci che sono come te, anzi anche un pochino meglio. Almeno loro hanno prodotto qualcosa di bello e tu no.

Tu sei rimasto fermo a crescere senza portare beneficio, come fossi un cancro, mentre altri trascendevano i loro difetti e creavano bellezza.
Anzi sei peggio di un cancro, almeno il cancro non ha bisogno di giustificarsi per quello che fa.

Ti dicono separa l'Uomo dall'Artista, ma sarà davvero possibile? Forse che le due figure sono complementari? Molto probabile...
Attraverso l'Artista sicuramente puoi capire un po' l'Uomo. Anche se avevi provato a demonizzarlo l'arte te lo riporta agli occhi con tutti i suoi problemi, i suoi sentimenti e tutto il resto di merda emozionale che ribolle dentro ognuno di noi, solo con diversi gradi di consapevolezza.

Già, consapevolezza... alle volte non te ne fai niente e altre serve solo a peggiorare le cose. Ti ricorda che ti sei comportato male, anche e soprattutto a livello intellettuale, facendo finta di non vedere gli esseri umani che erano coinvolti e riducendoli a ruoli stereotipati di un teatrino di provincia, in cui tu cercavi solo un po' più di luce di ribalta.

Ti ritrovi appoggiato al parapetto del terrazzo a fumare un sigaretta, con lo sguardo perso sulle luci dei palazzi, desiderando che dall'oscurità dietro di te esca una mano che ti si appoggi sulla spalla, seguita da una voce che ti dica "Va tutto bene, non è colpa tua". Una voce che veda la tua di umanità e ti sollevi dal fardello dei tuoi difetti.

Basterebbe anche solo la voce. E forse non dovrebbe nemmeno parlare così tanto... magari solo ascoltare una tua piccola confessione, per giustificarti e chiedere perdono dei tuoi difetti umani.

Forse non arriverà quella voce. Forse non te la meriti. Forse ti sei giocato le possibilità di redenzione che avevi. E dovrai tenerti dentro anche quest'altra schifezza, farci i conti, metabolizzarla e far passare la quantità di tempo necessaria a farla sembrare accettabile per conto tuo. E continuerai a scivere cazzate di cui non frega niente a nessuno e il cui valore è minimo anche letterariamente, scimiottando altri più bravi di te. E che vergogna ritrovarsi come un ragazzino a sperare in un briciolo d'attenzione dal mondo.

E invece magari la voce arriverà... magari basta aspettare...
Aspetterò. E' quello che gli umani fanno...


Pubblicato su Facebook lunedì 8 febbraio 2010 alle ore 7.25
As Your Life In Hell

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